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MONDOVI'
A pochi chilometri da Frabosa Sottana, (12 per l'esattezza) merita una visita la città di Mondovì.
La visita della città comporta la scoperta di entrambi i centri storici cittadini: nella parte alta il borgo di Piazza, aggregato di case ed edifici sulla sommità della collina dove la città nacque intorno alla Piazza Maggiore (definita da molti una delle più belle piazze italiane di origine medioevale) con antichi edifici civili e religiosi, ed il quartiere in basso Breo sviluppatosi lungo il corso del torrente Ellero, un tempo legato allo sviluppo artigianale ed industriale, oggi legato alla vita commerciale ed amministrativa della città, custode anch'esso di importanti monumenti.
Si può accedere a Mondovì Piazza in pochissimo tempo prendendo la nuova funicolare inaugurata nel dicembre 2006 dopo oltre trent'anni di chiusura. Arrivati in cima ci si trova a Piazza Maggiore, dove si possono visitare il vecchio Palazzo di Città, ospita il Museo della Ceramica ed altre mostre temporanee, passeggiando per le vecchie vie ci si imbatte piacevolmente in numerose botteghe artigianali dove vengono ancora prodotte e decorate manualmente le famose ceramiche di Mondovì famose fin dal medioevo.
Da vedere il Duomo opera dell'architetto Francesco Gallo, (lo stesso che progettò e portò alla realizzazione la cupola della Basilica Santuario di Vicoforte, la cupola ellittica più grande al mondo) il vescovado, e proseguendo si arriva alla Torre civica del Belvedere dal cui giardino in giornate di limpidezza si può ammirare uno splendido panorama sulla pianura padana. All'interno della Torre, detta anche dei Bressani, e dei giardini è stato allestito il Parco del Tempo, percorso alla scoperta dei metodi di misurazione del tempo attraverso i secoli, dagli orologi meccanici da campanile alle meridiane molto diffuse ancora oggi nei palazzi antichi di Mondovi a partire dalla parete esterna dell'antico Collegio dei Gesuiti ora sede del Tribunale. La torre è visitabile in estate tutti i giorni nel pomeriggio, in aprile, maggio, ottobre e novembre solo il sabato e la domenica.
Da vedere anche Il Museo della Stampa. A Mondovì fu edito nel 1472 il primo libro stampato del Piemonte, sedici anni dopo l'invenzione da parte di Gutenberg della stampa a caratteri mobili. Il Museo Civico della Stampa è la più grande e completa raccolta di macchine ed attrezzature per la stampa esistente in Italia.
Per informazioni sulla città di Mondovì consultate il sito del comune www.comune.mondovi.cn.it oppure www.monregaltour.it
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RIFUGIO LA BALMA
Il Rifugio Balma si trova sulle Alpi Liguri a 1883 metri s.l.m. in provincia di Cuneo, località Alpe Balma, sopra Frabosa Sottana, frazione Prato Nevoso, ed è raggiungibile da quest'ultimo percorrendo una strada sterrata di 5 Km. Dato che si trova sulle piste del comprensorio sciistico Mondolè ski, è raggiungibile in auto solo nel periodo di apertura che va dai primi di Maggio a fine Ottobre.
Partendo da Frabosa Sottana, imboccare la mini rotonda e proseguire a destra, superare l'abitato di Miroglio e continuare a salire per circa 5 Km. Alla fine di un breve rettifilo seguire le indicazioni per Prato Nevoso girando a sinistra su un piccolo ponticello. Raggiunto l'abitato di Prato Nevoso attraversando il grande piazzale dei parcheggi, proseguire sulla strada (4 tornanti) fino al parcheggio alla fine del paese. Girare a destra seguendo il cartello che indica il rifugio Balma. Dopo circa 150 metri la strada diventa sterrata e in un quarto d'ora arrivate al rifugio.
La strada pur essendo sterrata è abbastanza larga, è possibile quindi percorrerla con qualsiasi tito di autovettura, andando ovviamente ad una velocità molto bassa. Si può percorrerla anche con la mountain bike, godendo di un paesaggio di rara bellezza.
Sentieri
Di seguito alcune escursioni di breve durata, che si possono fare in giornata partendo dal Rifugio la Balma. Sono sentieri alpina di non difficile percorribilità, adatti a chiunque.
Monte Mondolè 2382m (1 h 30 minuti) Dal rifugio Balma si percorre la strada sterrata seguendo l’impianto di risalita. All’incrocio a T, dopo circa 150 metri, si lascia la sterrata e si segue il sentiero lungo l’impianto di risalita, fino alla casetta dell’arrivo. A questo punto si continua sulla sinistra fino al colle. Da qui, nelle giornate limpide, è possibile vedere il mare del Golfo Ligure. Dal colle, si segue il sentiero verso destra attraversando i prati e salendo il pendio, fino alla cima. Il ritorno può avvenire dallo stesso percorso, oppure, volendo, si può scendere verso Artesina fino alla Sella Balzano. Poi si scende a destra nella vallata seguendo la strada bianca che costeggia la seggiovia. Arrivati in corrispondenza degli skilift, ci si tiene sulla destra e si risale verso il rifugio Balma.
Monte Fantino 2094m (2 h 30 minuti) Dal rifugio Balma si percorre la strada sterrata seguendo l’impianto di risalita. All’incrocio a T, si continua lungo la strada che scende a sinistra, seguendo le indicazioni E9, fino a quando la strada non comincia a risalire. Dopo poche decine di metri si devia a sinistra su un’altra strada bianca e si risale fino a raggiungere un alpeggio che ci si lascia alla sinistra. Si attraversa il prato e si incomincia a seguire il sentiero, leggermente esposto e scivoloso per i primi cento metri, che sale fino alla croce del Fantino. Il ritorno è lungo lo stesso percorso.
Laghi della Brignola (2131m) e Lago Raschera (2108m) (1 h 30 min. e 2 h 15 min.) Facile passeggiata che parte dal rifugio Balma percorrendo la strada sterrata che segue l’impianto di risalita. Dopo un centinaio di metri, all’incrocio a T, si prende a sinistra in discesa, seguendo le indicazioni E9, fino al termine della strada. Continuando ancora per pochi minuti su facile sentiero si giunge ai laghi della Brignola. Chi ha voglia di camminare ancora un po’, può continuare sul sentiero E9, voltando a sinistra. Risalendo il colle ci si affaccia sulla conca del Lago Raschera. Il ritorno si compie sulla stessa via dell’andata.
Grotta ghiacciata della Balma 2180m (1 h) Dal rifugio Balma si percorre la strada sterrata seguendo l’impianto di risalita. All’incrocio a T, si svolta a destra e si segue la strada fino al lago artificiale. Lo si aggira sulla sinistra e si seguono tracce di sentiero tra rododendri e salti di roccia, fino ad un ripido canalino attrezzato con corde fisse. Quando passate da lì fate attenzione alle pietre che possono cadere dall’alto. Superato il canalino, un breve tratto di ripido prato vi porta all’imbocco della grotta. La grotta è un ambiente ipogeo pericoloso, e freddo anche in piena estate. Se la volete esplorare portatevi una torcia elettrica (con eventuali pile di scorta) e un maglione per coprirvi. La grotta non è turistica per cui chi vi si avventura lo fa a proprio rischio e pericolo. Per tornare al rifugio si segue lo stesso percorso.
Per gli amanti della Mountain Bike è possibile arrivare fino ai laghi della Brignola, la strada e il sentiero finale sono tutti ciclabili.
È anche possibile, partendo dal rifugio Balma, scendere ad Artesina e risalire al rifugio seguendo le sterrate che collegano le due località. In questo caso si percorre la strada sterrata che segue l’impianto di risalita, all’incrocio a T, si gira a destra e si segue la sterrata fino al primo alpeggio. Si scende poi per prati fino a passare sotto lo skilift di risalita da Artesina. Si incrocia una mulattiera che porta fino al pianoro da dove partono due skilift. Si prosegue tenendo la destra e si scende su Artesina. A metà discesa, si gira a destra per una strada, sempre in discesa, che porta sull’altro versante. Quasi arrivati alle case, si prende la sterrata che sale verso destra e la si percorre fino al colle. Qui ci sono due possibilità. Prendere la ripida e sconnessa salita che passa vicino all’arrivo della seggiovia, oppure scendere sulla sinistra seguendo la facile strada. All’altezza di un alpeggio, si svolta a destra, si ricomincia a salire e si ritorna al rifugio Balma passando accanto al rifugio Merlo. |
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SANTUARIO DI VICOFORTE
Merita una visita l'imponente Santuario di Vicoforte a pochi chilometri da Mondovì, meta tutto l'anno di pellegrini provenienti da ogni parte d'Italia ed anche da paesi europei.
Le origini del Santuario Regina Montis Regalis sono risalenti al XV secolo e sono collegate al Pilone della Vergine, opera di un artista locale. Si narra che involontariamente il Pilone fu sfregiato da un cacciatore che stava cacciando la selvaggina. L'uomo turbato dall'accaduto, si fece promotore della sistemazione del Pilone molto venerato dai fedeli.
I lavori di costruzione del Santuario iniziarono nel 1596 su progetto dell'architetto Ascanio Vitozzi, chiamato dal Duca Carlo Emanuele I di Savoia, il quale voleva realizzare un'opera maestosa che lasciasse il segno. Nessuno dei due riuscì a vedere la basilica completata. Soltanto nel 700 si ripresero il lavori su progetto dell'architetto Francesco Gallo (lo stesso che realizzò il Duomo di Mondovì). Nel 1731, si perfezionò il progetto della maestosa cupola ellittica. Numeri colossali: alta 74 metri, con un diametro maggiore di oltre 36 metri ed uno minore di 25. Terminata la costruzione si diede avvio alla decorazione, ad opera di Mattia Bortoloni e Felice Biella (opera maestosa in quanto si trattava di una serie di affreschi che dovevano coprire una superficie di oltre 6000 metri quadrati, la più grande al mondo) che la completarono nel 1752. I lavori si completarono soltanto nel diciannovesimo secolo con i quattro campanili e le tre facciate.
Il Santuario si arricchì in seguito di un convento cistercense e di una Palazzata, posta di fronte alla facciata della basilica.
Nella cappella di San Bernardo, all'interno della Basilica, si trova la tomba mausoleo del Duca Carlo Emanuele I, colui che volle fermamente costruire un complesso grandioso che lasciasse il segno.
La maestosità del Santuario si staglia imponente nella cornice delle Alpi Monregalesi da una parte e delle colline della Langa dall'altra. |
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FRABOSA SOPRANA
Frabosa Soprana, è un comune di circa 900 abitanti, situato ai piedi del Monte Moro, a tre chilometri da Frabosa Sottana. La località ha sempre legato il suo nome al turismo invernale fino dalla fine degli anni '40. Nel 1948 venne inaugurata la Seggiovia di Monte Moro, uno dei primi impianti costruiti in Italia. La seggiovia è stata ristrutturata per quanto riguarda le stazioni di partenza ed arrivo e tutto l'impianto funicolare. I lavori sono stati ultimati a dicembre 2007. L'anno successiovo si sono svolti i festeggiamenti del 60° anno dell'impianto.
Oggi Frabosa Soprana è una località dove anche il turismo estivo ha trovato una sua collocazione importante. Da vedere nel centro paese la Parrocchiale di S. Giovanni Battista del XVIII secolo, opera dell'architetto Francesco Gallo. Il paese conta molte strutture ricettive alberghiere, ristoranti, bar, negozi di ogni genere. Vi sono possibilità nel periodo estivo di praticare il trekking, mountain bike, escursioni a cavallo. Per i più piccoli, proseguendo dal paese per circa quattro km, c'è il parco giochi Frabolandia, con numerose possibilità di divertimento. Il parco è dotato anche di ristorante, piscina e campo di beach volley, immerso nel verde incontaminato a pochi metri dalla partenza della seggiovia.
Da vedere nella frazione Bossea le famose grotte (nella sezione cosa vedere ci sono tutte le info).
La manifestazione clou di Frabosa Soprana è la Sagra della Raschera e del Bruss, giunta alla 39^ edizione. Si svolge il 15 e 16 di agosto lungo le vie del paese e richiama sempre migliaia di turisti. Sfilano figuranti con costumi tradizionali, carri trainati da cavalli e da buoi, sbandieratori e Cavalieri della Raschera. Raggiunta la piazza del comune, dove fanno da contorno le bancarelle dei prodotti tipici della zona, dai formaggi, ai salumi ed altri prodotti gastronomici, viene aperta la festa con la nomina dei nuovi Cavalieri della Raschera, l'associazione che si occupa di far conoscere e diffondere il celebre formaggio prodotto negli alpeggi soprastanti il territorio del monregalese, formaggio che ha ottenuto la DOP da circa un ventennio.
Dall'inverno 2006/2007 Frabosa Soprana fa parte del Comprensorio Sciistico del Mondolé Ski. |
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